Il FinTech italiano analizzato da PWC

Il Veneto ancora lontano dal cuore milanese

Per il terzo anno PriceWaterhouseCoopers ha pubblicato il rapporto sullo stato del Fintech in Italia, riferito all’anno 2019, analizzando lo stato di salute di un settore fortemente dinamico e promettente.

Il fatturato del comparto si è attestato a 374 M€, in crescita del 40% sul 2018, indicando uno scenario positivo anche se ancora in fase di sviluppo (la crescita nel 2018 si assestò a +28% sull’anno precedente). Nell’ambito della distribuzione geografica delle sedi societarie, solo il 3% delle aziende è basato in Veneto, lontano dal 45% rappresentato dalla Lombardia, regione storicamente più affine alle evoluzioni dei trend finanziari.

Le aziende censite sono state 278 delle quali 49 sono new entry rispetto allo scenario rappresentato nel report relativo all’anno 2018. Alcune società non sono state incluse nell’analisi in virtù della sede legale estera o società no-profit.

Otto le aree identificate nell’analisi, tra queste l’area “Other Crowdfunding” composta dalle società che operano nella raccolta fondi per progetti sociali supportati da un elevato numero di persone con importi contenuti. Sono individuati tre sotto-segmenti: Donation, Reward e Retail Crowdfunding (Equity e Lending Crowdfunding sono inclusi in altre aree).

Le società individuate che operano nell’area “Other Crowdfunding” sono 34 ed operano al 97% attraverso piattaforme on line dove sono stati raccolti nel 2019 capitali per oltre 14,1 M€, circa la metà derivanti da piattaforme specifiche di “Donation & Reward”.

Si amplia anche lo spettro delle aree analizzate in cui operano le FinTech italiane, per esempio con l’ingresso del real estate, delle soluzioni di investimento in criptovalute e di trading specializzato negli NPL (non performing loans). 

Il 60% dei player del mercato hanno meno di 5 anni di vita in relazione ad un mercato relativamente giovane e destinato ad espansioni e consolidamenti. La maggior parte delle aziende ha infatti meno di 10 dipendenti indicando un insieme di player dall’organizzazione snella ed in fase di crescita.

Nel 2019 si è visto l’incremento del numero di società con fatturato superiore al 1M€ (scale up), per quanto 20 società generino l’83% del fatturato FinTech Italiano; due di queste hanno concluso il percorso di quotazione alla Borsa di Milano.

Il Fintech come acceleratore nell’innovazione digitale anche nel Veneto

Gli impatti dell’emergenza Covid-19 potrebbero portare ad una minore attenzione verso le nuove start-up (seed) come una riduzione dei volumi delle transazioni e quindi dei profitti.
Le aree di potenziale ottimismo non mancano. Si è avuta una sperimentazione forzata di un nuovo modo di collaborare a distanza e di nuove piattaforme digitali ed è naturale pensare che questa situazione porterà ad un significativo aumento nell’utilizzo e apprezzamento dei servizi digitali finanziari.

Mai come ora, il contributo delle aziende FinTech in termini di accelerazione dell’innovazione digitale alle aziende finanziarie tradizionali, può diventare un elemento strategico per un’innovazione volta a rispondere alle nuove esigenze della clientela (privati e corporate)” sostiene Roberto Lorini, FinTech Leader, PwC Italia.

Conclusioni

Trovo che ci siano quindi grandi opportunità di sviluppo per un territorio del Veneto ancora poco rappresentato negli ultimi trend del FinTech nazionale. Nell’ambito regionale si stanno attuando diverse azioni nell’ottica di innovazione per una zona dell’Italia altamente dinamica ma spesso “bancocentrica” e bisognosa di colmare i ritardi verso l’innovazione finanziaria tipica del cuore finanziario milanese. Le operazioni di Reward crowdfunding diventano occasioni per supportare le innovazioni, svilupparle e portarle sul mercato senza interessare il canale bancario (attualmente caricato dalle richieste legate all’emergenza Covid-19). La diffusione della cultura del crowdfunding diventa dunque il primo passaggio per prendere confidenza con gli strumenti a disposizione e le piattaforme dove i gestori dei portali di raccolta di capitali (equity crowdfunding) sono vigilati dalla Consob nell’ottica di serietà offerta dagli operatori. I rafforzamenti delle compagini societarie possono passare da operazioni di Equity Crowdfunding; ottimi strumenti che consentono l’incremento della patrimonializzazione delle nostre PMI, senza la temuta perdita di controllo da parte dei fondatori. L’emergenza Covid-19 degli ultimi mesi ha dato una spinta generale verso una cultura digitale, contribuendo ad un aumento della diffusione con una trend inimmaginabile sino a pochi mesi fa. Nei prossimi mesi vedremo se questa spinta si diffonderà anche sul fronte finanziario contribuendo a dar ulteriore benzina agli investimenti nell’industria fintech veneta.


Bibliografia:

PWC – NetConsulting cube: “Italian FinTech Observatory 2020”

PWC – FinTech 2020 in Italia: luci e ombre alla luce del nuovo scenario Covid19


Info Autore
Riccardo Peloso Padovano, classe 1973, decennale esperienza di Chief Financial Officer con interessi di lunga durata nella pianificazione e nel controllo di gestione. Si forma inizialmente in Statistica e Gestione delle Imprese presso l’Università di Padova e consegue il master in Finance & Accounting presso la business school CUOA.

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