Il termine “disruption”, letteralmente “sconvolgimento”, è diventato molto di moda negli ultimi anni, racchiudendo la volontà o il desiderio di modificare paradigmi economici, ma anche sociali che non appaiono come terreno fertile per auspicate crescite stellari che qualche decennio fa parevano più “facilmente” possibili. Ed ecco la ricerca dell’elemento fuori dagli schemi, inimmaginato prima, per certi versi anarchico, che spariglia le carte di un mercato che si gioca sui centesimi, che riallinea concorrenti sulla riga di partenza o crea del tutto nuove competizioni.
L’elemento, nostro malgrado, è arrivato dall’emergenza Covid-19 che ha costretto tutti ad uno “stop&go” nella corsia dei box, bloccati a casa, con nuovi modi di comunicare, a far risuonare musica di speranza dalle finestre (ed un po’ di empatia ci voleva proprio), ad affrontare temi per i quali non eravamo preparati, sia nell’ambito professionale che in quello famigliare, lasciando anche il tempo del libero pensare, di lasciar scorrere la mente tra progetti e fantasie. Qualcuno per il puro gusto dell’immaginare, qualcuno per sbarcare il lunario, qualcuno con dote imprenditoriale.
Gli impatti economici dell’emergenza sono ancora per molti aspetti imprevedibili ma, come per le più grandi e floride piantagioni, si parte sempre dalla semina. Personalmente sono convinto che la “disruption” di questo anomalo 2020 genererà grandi campagne di “semina” di nuove idee e relazioni. Lo stato di necessità, in passato, ha talvolta portato grandi stimoli all’innovazione.
Nelle difficoltà dei prossimi mesi, con interi settori da ripensare, molte saranno le nuove e buone idee che getteranno le fondamenta per nuovi prodotti e nuovi paradigmi. Talvolta queste idee arriveranno da attori inaspettati, senza colossi imprenditoriali alle spalle, ma con giuste intuizioni.
Il Reward Crowdfunding permette di testare queste idee.
È un modello di finanziamento che permette una compravendita futura di un bene o servizio ancora da realizzare, talvolta ancora da progettare nel dettaglio, da perfezionare. Un’idea da realizzare insomma.
Si instaura così un rapporto diretto tra chi il progetto ce l’ha in testa con la volontà di realizzarlo e chi crede che sia l’idea concreta ed ha la possibilità di ottenerne il risultato a condizioni talvolta molto favorevoli.
Ti offro un’idea, mi dai la possibilità di realizzarla perché è una buona idea. Do ut des.
Partecipare ad una campagna di Reward Crowdfunding è anche abbracciare qualcosa di nuovo, accattivante, che colpisce perché non l’abbiamo visto prima. Un’innovazione inserita in una visione qui tratteggiata in modo quasi romantico.
Ma si sa, il futuro appartiene agli innovatori.